Ieri mattina un sogno inconsueto mi ha svegliato, protagonista mia nonna materna.
La abbraccio affettuosamente, stringendola al punto da rischiare di farle male, mentre dei clienti visionano il suo appartamento in vendita.
Un sogno strano, angosciante, influenzato dal lavoro, come fortunatamente raramente mi accade.
Appartamento nel quale in seguito un giovane padre di famiglia ha vissuto, da momenti felici ad altri sicuramente da panico, a causa della sua malattia.
Appartamento che ha dovuto abbandonare, ancora a causa della malattia.
Appartamento ora per me doppiamente angosciante, teatro di ricordi d'infanzia, adolescenza, sino alla morte di mia nonna in mia presenza.
Questo giovane, ieri in serata ho appreso che ci ha lasciato, non eravamo amici, semplici conoscenti, mi ha colpito.
Con tutti i circa indegni di esistenza in vita che popolano il globo, e lievemente più nello specifico, Arenzano (per chi avesse il vago sospetto di interferire nei miei pensieri, ogni riferimento è puramente mirato) è toccato a te.
Ti ricorderò per sempre, recentemente sorridente in Via Olivette, apparentemente in buona forma fisica, e più indietro, probabilmente quando ci conoscemmo, ad una festa al vecchio lido, forse un toga party.
Ciao, saremo in molti a ricordarti per il resto della nostra vita, e quando anche per noi finirà , anche se non riesco ad essere credente, mi piace immaginare di poterti nuovamente incontrare.
David Bocci